Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Cassazione: figli hanno diritto a sapere l’identità della madre anonima

Cassazione: figli hanno diritto a sapere l’identità della madre anonima

Finalmente, dopo quattro anni, i giudici fanno chiarezza sulla possibilità per i ragazzi maggiorenni di conoscere l’identità delle madri rimaste anonime. Già nel 2013 erano state dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale le norme che impediscono, esclusivamente per motivi di privacy, di interpellare la madre. Ora è quindi possibile, per il giudice, interpellare la donna che ha partorito per sapere le sue intenzioni, ovvero se vuole rimanere nell’ombra o vuole farsi conoscere. Questo perché un figlio maggiorenne ha diritto di cercare le sue origini e con esse la donna che lo ha messo al mondo.

La sentenza

Si tratta di una questione importante già affrontata diverse volte nel corso degli anni. La sentenza 278  ha portato infatti ad un intervento da parte della Cassazione, il cui presidente, Giovanni Canzio, data la particolare rilevanza del fatto, ha chiesto diversi chiarimenti a riguardo. I tribunali dei minori di Milano, Catania, Bologna, Brescia e Salerno hanno respinto la richiesta di poter interpellare la madre naturale. A Trieste, in Piemonte e in Valle d’Aosta invece si sostiene la possibilità di interpello riservato anche senza una legge, questo “in forza dei principi enunciati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e per effetto della sentenza di illegittimità costituzionale del 2013”. Si cerca così di trovare il giusto compromesso tra il diritto fondamentale del figlio di conoscere la propria identità nel rispetto del diritto all’anonimato della madre.

Conclusioni

Il verdetto ha stabilito che esiste “la possibilità per il giudice, su richiesta del figlio desideroso di conoscere le proprie origini e di accedere alla propria storia parentale, di interpellare la madre che abbia dichiarato alla nascita di non voler essere nominata, ai fini di una eventuale revoca di tale dichiarazione”. Per quanto riguarda la procedura da seguire in questi casi, è importante sottolineare che è necessario mantenere il massimo rispetto e riservatezza della donna, il figlio quindi può trovare un limite insuperabile nell’impossibilità di rimuovere l’anonimato per volere della stessa madre.