Siete sempre aggiornate sugli ultimi trend e mode del momento? Allora sappiate che se volete essere davvero all’ultimo grido, sta arrivando una nuova moda direttamente dagli Stati Uniti. Ovvero la dickliner, disegnarsi un pene al posto dell’eyeliner. Siete ancora sicure di volerlo provare?
Mode passeggere
Questi trend solitamente diventano virali grazie all’uso smodato dei social network, in questo caso particolare, Twitter. Non perché sia davvero una cosa sensata farlo, ma semplicemente perché le persone che lo fanno vogliono sentirsi parte di gruppo ed essere notate, per avere cinque minuti di notorietà. Non per niente di solito si tratta per la maggior parte di adolescenti.
La dickliner in questo caso si tratta di disegnarsi sulla palpebra mobile un vero e proprio pene, con tanto di sfumature e grinze. Il prepuzio sarà la parte della coda dell’eyeliner, quella esterna, mentre lo scroto sarà nell’angolo interno dell’occhio. La domanda sorge spontanea, chi sarà stata la prima che le è venuta in mente un’idea del genere?
Ormai siamo abituati
Di mode passeggere ce ne sono sempre state, con più o meno senso. Più sobrie o meno sobrie, e probabilmente, almeno da adolescenti, tutte ne abbiamo preso parte almeno ad una. Se la vostra adolescenza l’avete vissuta negli anni 90, non potrete dimenticare la mitica collanina di plastica a girocollo, quasi strozzo. Oppure la micidiale moda dei sabò, che tutto avevano, tranne l’eleganza. E poi vogliamo parlare degli scalda muscoli portati sulle scarpe? Che a onor del vero, stanno tornando di nuovo anche adesso. Le camice a quadrettoni di flanella spessa, che faceva molto Kurt Cobain, il chiodo alla Fonzie, le spalline in fuori stile Mazinga. Insomma ogni epoca e ogni adolescente ha avuto la sua moda un po’ stramba da seguire. Diciamo che però, forse anche grazie alla presenza dei social network, alcune mode di oggi, come quella citata prima della dickliner sono davvero pessime.
Mentre noi oggi ne parliamo ridendo delle mode che abbiamo vissuto, probabilmente fra 10 anni, del pene sull’occhio non se ne ricorderà proprio nessuno. O almeno si spera.
