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Famosa modella curvy si spoglia nella metro di New York

Famosa modella curvy si spoglia nella metro di New York

Da anni ormai va avanti la lotta delle ragazze cosiddette curvy, contro una società malata e schiavizzata; in cui bello è sinonimo di magro. Una magrezza che alle volte può portare anche alla morte.

Lo show inaspettato

Questo è il messaggio che ha voluto trasmettere Iskra Lawrence, ai passeggeri della metropolitana di New York. Si perché Iskra è una modella curvy, ovvero una di quelle ragazze con le forme al punto giusto, un bellissimo viso, ma abbondante di taglia. La società la etichetta quindi come curvy e non può sfilare assieme alle sue colleghe che vestono una taglia 34, perché quelle sono le “vere modelle”.
La modella 26enne ha voluto lanciare un messaggio, un monito e quale posto migliore se non un affollato vagone della metropolitana di New York? Per attirare l’attenzione dei distratti pendolari però Iskra ha dovuto spogliarsi e così, rimasta solamente in slip e reggiseno ha avuto gli occhi di tutti addosso.

curvy-in-metro

L’applauso finale

Solo nel momento in cui i passeggeri si sono ritrovati davanti una ragazza mezza nuda, hanno capito che qualcosa stava per accadere e che quella giovane si stava rivolgendo proprio a loro. Qualcuno inizia a tirare fuori il telefono, chi inizia a girare un video, chi a scattare foto da postare su Facebook.
Iskra esordisce così, ad una sola settimana dall’elezione di Donald Trump, che mai ha mascherato il suo maschilismo e le sue frasi sessiste. “Il rapporto più importante della nostra vita è quello che abbiamo con il nostro corpo”. “Voglio rendermi vulnerabile oggi , per mostrarvi il mio corpo e come mi sento oggi con esso”, puntualizza. “Sono cresciuta odiando quello che vedevo nello specchio perché la società mi ha detto che non era abbastanza buono”. E poi ancora, prima di ricevere un fragoroso appluso, conclude dicendo “Ho pensato che ci fosse qualcosa di sbagliato, perché avevo la cellulite e non ero abbastanza magra. Ciò chiedono i mezzi di comunicazione, ciò chiede la società, ma è un piccolo standard di bellezza: noi siamo molto di più“.