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La classifica dei marchi che non producono abiti tossici

La classifica dei marchi che non producono abiti tossici

Come ogni anno, Greenpeace ha reso nota la classifica dei marchi che si sono impegnati a rendere la loro produzione di vestiti priva di sostanze tossiche. I marchi che hanno sottoscritto questo impegno con Greenpeace assicurano la completa eliminazione di sostanze chimiche e tossiche contenute nei propri capi entro il 2020. La classifica quindi ha il compito di tenere sotto controllo i progressi raggiunti da questi marchi. Il cosiddetto “impegno Detox” è nato per poter ridurre l’inquinamento creato dalle industrie tessili per la produzione di vestiti. Negli anni passati, le industrie infatti producevano capi inquinando spesso corsi d’acqua e creando discariche a cielo aperto.

“Detox my fashion”

La campagna, denominata “Detox my fashion“, è stata lanciata per la prima volta da Greenpeace nel 2011 e ha lo scopo di favorire una produzione di vestiti più pulita e libera dalle sostanze tossiche. Alla campagna lanciata dall’associazione ambientale hanno aderito, in totale, 76 marchi da tutto il mondo. Queste ditte hanno scelto di firmare l’impegno Detox per eliminare le sostanze tossiche dalla loro produzione di vestiti, non solo per salvaguardare l’ambiente, ma anche per evitare che le sostanze tossiche siano usate per la produzione di capi d’abbigliamento compromettendo la salute dei consumatori.

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“Il 70% degli scarichi liquidi delle industrie tessili viene riversato direttamente nei laghi e nei fiumi”

La classifica

Le 3 aziende che hanno rispettato al meglio l’accordo sottoscritto entro le scadenze prestabilite sono tre dei marchi più in voga in Italia: sul primo gradino del podio troviamo la Inditex, ossia il gruppo proprietario di Zara. Al secondo posto si posiziona Benetton e al sul gradino più basso del podio troviamo H&M. Nella classifica appaiono anche le aziende che sono sulla buona strada per soddisfare i criteri Detox ma hanno ancora parecchi passi da compiere come Primark, Mango, Levi’s e Valentino. Al fondo alla classifica invece troviamo le aziende che, secondo Greenpeace, continuano ad usare sostanze tossiche e ad inquinare come Esprit, la società proprietaria di Victoria’s Secret (LimitedBrands) e Nike.