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Apre il nuovo portale Facebook per i genitori

Apre il nuovo portale Facebook per i genitori

Da uno studio di Ofcom, l’azienda regolatrice per le società di comunicazione nel Regno Unito, si stima che i minori in età compresa tra i 5 e i 15 anni trascorrano più tempo online che davanti alla Tv. Lo studio chiamato “Children and Parents: Media Use and Attitudes” dimostra la grande attitudine da parte dei giovanissimi a navigare su Internet e sui social network. È comprensibile dunque la preoccupazione dei genitori dei ragazzi che utilizzano assiduamente il web e, in primis, Facebook. Proprio partendo da questi presupposti, il 13 dicembre Facebook ha lanciato un nuovo portale dedicato interamente ai genitori.

Lo scopo del portale

Il portale, tradotto in 55 lingue, è stato aperto nell’area del Centro per la sicurezza di Facebook. Questa nuovissima area ha l’intento di informare i genitori sull’utilizzo del social network includendo anche le linee guida relative al funzionamento. “L’obiettivo – spiega l’azienda – è favorire il dialogo tra i genitori e i loro figli per quanto riguarda la sicurezza online“. Essa infatti afferma di essere a conoscenza dei dubbi che i genitori nutrono nei confronti di Facebook ed è proprio per questo che ha creato il portale. Per questo motivo, tra i consigli troviamo anche “connettiti subito con tuo figlio su Facebook”, “prova a essere un buon modello di comportamento”, oppure “dì a tuo figlio che le stesse regole si applicano online e offline”.

La nuovissima iniziativa si va ad aggiungere alla piattaforma di prevenzione contro il bullismo che era attiva già da un anno all’interno del Centro per la sicurezza. All’interno del portale, inoltre, è presente una sezione con le Normative per la sicurezza degli adolescenti dove si specificano le precauzioni adottate da Facebook.

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I limiti dell’iniziativa

Il portale presenta però delle limitazioni su diversi temi fondamentali per la sicurezza dei minori sul social. Secondo lo psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Milano, Alberto Pellai, è importante che si parli di più di cosa si può e non si può fare su Facebook. Aggiunge inoltre che andrebbe inserita anche una sezione più dettagliata in cui si parla del sexting e delle sfide evolutive legate alla sessualità. Per rendere il portale davvero utile e istruttivo, infine, secondo Pellai, andrebbero inserite delle case history, ovvero storie pregresse, per raccontare i percorsi più problematici indicando ai genitori i punti critici.