Se siete delle “Instragram addicted”, non potete non aver notato uno degli scatti di Louise Delage; dal primo di agosto, giorno in cui la venticinquenne di Parigi ha aperto il suo profilo, è riuscita a collezionare ben quasi 90mila follower. Vi state chiedendo che genere di foto pubblichi Louise? Tutto ciò che al giorno d’oggi permette di avere un briciolo di notorietà, ovvero fasti e ricchezze, seguiti da hashtag e faccine. C’è un risvolto scioccante però in tutta questa storia, di cui nessuno pare essersene accorto.
L’apparenza inganna
Uno dei proverbi più antichi, che tutti abbiamo sentito dirci almeno una volta nella vita; l’apparenza inganna, oppure l’abito non fa il monaco. In questo caso è proprio azzeccato, perché la protagonista del profilo Instagram, di cui vi abbiamo parlato poco fa, non è che un’attrice, una testimonial ingaggiata da Addict’ Aide, associazione francese, che lotta contra dipendenze di qualsiasi genere. Mentre all’apparenza la vita di Louise è perfetta, tra viaggi e feste sfarzose, un nemico si insinua lentamente nella sua esistenza; ovvero l’alcool; in tutte le foto postate vi è sempre una lattina o un bicchiere in evidenza, eppure nessuno sembra accorgersene.
La ragazza inesistente
Se la verità è che Louise Delage non esiste, la realtà dei fatti è ben peggiore, perché a quanto pare, il risultato di questo esperimento sociale è stato quello di mostrare chiaramente che le persone, i giovani soprattutto, sembrano non notare e non fare caso al fatto che in ogni foto compaia dell’alcool, anzi molto probabilmente, la presenza di un calice di bollicine rappresenta elemento di prestigio, se a tenerlo in mano è un avvenente ragazza, ad un festa lussuosa. La realtà è ben diversa, noi abbiamo osservato tutte le foto, dalla prima all’ultima e quello che si può notare è che la ragazza protagonista degli scatti, con il passare del tempo, diventa sempre meno sorridente, più cupa e più assente. Questa è finzione, ma sappiamo tutti che la campagna ha semplicemente mostrato quello che veramente accade al giorno d’oggi; l’unica cosa che possiamo dire è che la storia di Louise è un esempio da non imitare.
