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Coronavirus: come richiedere i voucher babysitter e il congedo parentale

Coronavirus: come richiedere i voucher babysitter e il congedo parentale

L’emergenza coronavirus è sempre più difficile da fronteggiare. Le scuole continuano a rimanere chiuse, senza sapere effettivamente quando riapriranno. In questa situazione una delle tante difficoltà che le famiglie si trovano a fronteggiare è la necessità di accudire i propri bambini.

Molte aziende continuano a rimanere aperte, per necessità economiche o di vita comune. Affidare i bambini ai nonni non è per tutti una soluzione praticabile, specie in questo periodo in cui siamo tutti costretti a rimanere in casa. Grazie al decreto “Cura Italia” arriva un notevole aiuto alle famiglie in difficoltà.

L’Italia nella pandemia

L’OMS ormai da tempo ha dichiarato la situazione di pandemia globale a causa di n-cov19. Il virus, che attualmente sta dilagando in tutto il paese, sembra aver colpito in particolar modo il nord Italia. Le dichiarazioni del Presidente Conte cercano di convincere chi ancora non l’ha capito della necessità di rimanere in casa.

In questo contesto si sono susseguite numerose proposte e i decreti sono stati tempestivi. Inizialmente è stato varato quello poi rinominato “#IoRestoACasa”, che fra le altre cose prevedeva la chiusura delle scuole di qualsiasi ordine e grado fino al 15 marzo. Si era iniziato quindi a parlare della possibilità di aiutare le famiglie con congedi e voucher babysitter.

Pochi giorni dopo veniva prorogata la chiusura delle scuole alla prima settimana di aprile. Al primo decreto è poi seguito, pochi giorni fa, il “Cura Italia”. Questo cerca di fare un po’ di ordine principalmente di carattere economico, sospendendo i mutui e le scadenze fiscali. Inoltre, vengono diminuite le bollette e gli affitti.

Ultimo, ma non per importanza, è il decreto del 22 marzo, che prevede la chiusura di ogni attività lavorativa non strettamente necessaria. Chiudono fabbriche, cantieri, industrie, uffici pubblici e privati, garantendo solo il funzionamento (pur sempre limitato) di supermercati, farmacie, banche, poste e uffici assicurativi.

Voucher babysitter e congedo parentale dal decreto “Cura Italia

Tra le altre cose previste dal decreto “Cura Italia”, contro la diffusione del coronavirus, vi è uno stanziamento di 25 milioni di euro, destinati a imprese, famiglie e lavoratori in difficoltà. Vengono anche attivati i tanto attesi voucher babysitter e i congedi straordinari per i lavoratori.

Voucher babysitter

I genitori di figli fino a 12 anni di età, oppure senza limiti nel caso di figli con una disabilità grave, potranno richiedere il voucher babysitter. Questo consta in una somma fino a 600 euro a nucleo famigliare (indipendentemente dal numero di figli). Il corrispettivo può aumentare a 1000 euro nel caso il richiedente rientri tra le forze di pubblica sicurezza, difesa e soccorso, oppure tra il personale sanitario.

Per richiederlo bisogna possedere il libretto di famiglia, attivabile sul sito Inps e dalla stessa piattaforma ricercare la modulistica necessaria. Anche i babysitter dovranno registrarsi alla piattaforma per poter riscuotere i voucher.

Congedo parentale

Il congedo parentale, invece, dura 15 giorni, ed è sfruttabile dal 5 marzo al 3 aprile. La durata non è aumentabile e può essere divisa tra i due genitori, senza però utilizzarla contemporaneamente. Non è possibile richiederlo nel caso uno dei genitori sia disoccupato o non lavoratore, o se è stato già richiesto il voucher babysitter.

Fare domanda è semplicissimo dato che basta utilizzare l’ordinaria domanda di congedo, che verrà automaticamente convertita con le nuove disposizioni, da presentare al proprio datore di lavoro.
Al congedo corrisponde, nel caso i figli siano entro i 12 anni di età o con una disabilità grave, anche un indennizzo pari al 50% dello stipendio, e i giorni persi non andranno in alcun modo ad intaccare il conteggio per la pensione. Per i figli tra i 12 e i 16 anni, invece, non è previsto alcun indennizzo e i giorni persi non vedranno alcun versamento dei contributi (intaccando quindi negativamente il conteggio per la pensione).

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