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Coronavirus: voucher baby sitter, congedi e la situazione scolastica

Coronavirus: voucher baby sitter, congedi e la situazione scolastica

Questo primo periodo del 2020 si è aperto all’insegna dell’emergenza. Il coronavirus è dirompentemente arrivato sul nostro territorio, facendo registrare un tasso di contagi superiore a molti altri paesi europei in brevissimo tempo.

In Italia sono molte le zone considerate “rosse” o “gialle”, in cui le autorità costringono o invitano alla quarantena. Le famiglie che in questo momento sono relegate in casa, per necessità o scelta, sono moltissime. Le attività sociali sono limitate e alcuni posti di lavoro chiusi. Il problema più grande riguarda, però, l’istruzione.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, in un clima in cui le informazioni sono troppe e gestirle e interpretarle è veramente difficile.

La situazione delle scuole

Il 4 marzo è stato decisa la chiusura in via precauzionale di tutte le scuole dell’obbligo fino al 16 marzo (salvo diverse indicazioni future). Si è calcolato che attualmente gli studenti rimasti a casa siano più di 8 milioni e mezzo. Oltre alle scuole dell’obbligo anche molte università hanno deciso di tenere le porte degli istituti chiuse. Il grosso problema, e dubbio, sorto in questi giorni di pause forzate riguarda proprio l’istruzione. Erano previste in questi giorni anche le prove invalsi, per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, in vista dell’imminente maturità. Gli studenti universitari, invece, si sono visti interrompere la sessione d’esame, e il futuro della sessione di laurea è incerto.

Innanzitutto, è bene cominciando a dire che l’anno scolastico rimarrà valido. La normativa fattualmente prevede che sia valido solamente con 200 giorni di lezioni effettuati. Tuttavia, il Consiglio dei ministri ha sottolineato che sia “una chiusura per forza maggiore”, pertanto i giorni di assenza saranno condonati agli studenti.

Maturità 2020 e prove Invalsi

Per quanto riguarda la maturità 2020 la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha parlato di un piano di emergenza per salvarla. Non è ancora chiara la modalità o i futuri sviluppi della questione, ma sembra che la maturità non sia a rischio. Si considera anche la possibilità di limitare l’esame alla sola prova orale, come fatto in passato per le popolazioni colpite dai sismi.
Le prove invalsi sono sospese fino al 15 marzo, passo fondamentale per l’accesso all’esame di maturità e che si sarebbero dovute tenere in questi giorni. La normativa prevede la possibilità di svolgere delle prove entro il 31 marzo, quindi non dovrebbero esserci problemi neppure per queste.

Si recupererà a giugno?

Si sono susseguite numerose indiscrezioni anche sulla possibilità di tenere le scuole chiuse per tutto il mese di marzo, usando poi giugno per recuperare l’intero mese. Tuttavia, non sembra esserci ancora una dichiarazione o una linea guida precisa, per la quale si dovrà attendere probabilmente almeno fino al 15.
Molti istituti si sono, nel frattempo, organizzati per erogare lezioni telematiche, forti anche del sostegno dello stesso Ministero dell’Istruzione. Alcune università hanno già iniziato ad erogare lezioni online, mentre a Padova, all’Alma Mater di Bologna e alla Bicocca di Milano sono state già organizzate le sessioni di laurea e gli esami in via telematica.

Bonetti: “Voucher baby sitter e congedo parentale”

Arriva in questi giorni anche la proposta della Ministra per la Pari Opportunità Elena Bonetti di star pensando “a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher”. Questo ovviamente al fine di “accompagnare le famiglie in questa emergenza” dovuta al coronavirus. “Ci sono già delle famiglie”, ha continuato lei, “che stanno facendo i conti con misure restrittive, abbiamo provato ad accompagnarle con lo smart working”.

Si sta anche pensando a misure che prevengano il contagio tra nonni “così preziosi per il welfare [e che] vanno tutelati” e nipoti, attraverso “congedi straordinari per i genitori”. Questi congedi, permetterebbero insomma ai genitori di essere esonerati dal lavoro per potersi prendere cura dei figli a casa da scuola. I fondi per queste proposte sono stati chiesti all’Europa e la spesa sarà fine esclusivamente al sostegno delle famiglie.