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Johanna, la cecchina danese che combatte l’Isis

Johanna, la cecchina danese che combatte l’Isis

Prima di unirsi alla battaglia contro gli jihadisti in Siria, Joanna Palani era una studentessa universitaria. La ragazza, che oggi ha 23 anni, viene dalla Danimarca e in un’intervista esclusiva rilasciata al Daily Mail racconta la sua drammatica storia. Nell’intervista, Joanna rivela le sue intenzioni e dichiara :”ero disposta a rinunciare alla mia vita e alla mia libertà per fermare l’avanzata dell’Isis, così in Europa sarebbero stati tutti al sicuro. Questa è stata la mia scelta“. La ragazza quindi si è allenata per diventare un cecchino e andare in Siria a combattere l’Isis in prima persona.

Le intenzioni dell’Isis

Dopo essere entrata nell’Unità di Protezione Popolare (YPG), ha lasciato la Danimarca per andare in Siria e combattere al fianco dei curdi. Nel settembre 2015, però, le era stato imposto dalla Danimarca un divieto di viaggio che Joanna ha infranto a giugno 2016 per poter continuare la sua lotta contro l’Isis al fianco dei suoi compagni. Quindi, oltre ad essere inseguita dalle autorità danesi che la considerano una terrorista, la ragazza è anche perseguitata da una taglia da 1 milione di dollari che l’Isis ha promesso in cambio della sua cattura o della sua uccisione. Secondo quanto dichiarato al Daily Mail l’Isis vuole catturarla per ucciderla o per trasformala in una schiava del sesso, ma Joanna afferma :”amo la mia indipendenza e libertà più di quanto abbia paura di essere catturata e trasformata in una schiava del sesso dall’Isis“.

Il ritorno in Danimarca

Il 7 dicembre 2016, Joanna è stata arrestata dall’Intelligence danese dopo l’entrata in vigore della nuova legge anti-terrorismo attuata per fermare i cittadini che prendono parte al devastante conflitto in Siria e Iraq. La ragazza è stata in prigione per 3 settimane ed è stata rilasciata il 23 dicembre 2016, ma afferma che sarebbe stata in prigione anche 10 anni con l’orgoglio di aver salvato delle persone; non accetta però di andare in prigione in quanto considerata un pericolo per la Danimarca. In questo momento Joanna sta scontando 2 anni di carcere a Copenaghen per aver infranto il divieto di volo, ma continua a rimanere in contatto con il suo gruppo dell’Unità di Protezione Popolare, e si rifiuta di accettare di avere dei motivi per avere paura.