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Lady Diana: a 25 anni dalla morte è ancora la principessa del popolo

Lady Diana: a 25 anni dalla morte è ancora la principessa del popolo

Eredi non ne ha. No, perché di Lady Diana ce n’è stata una sola e ancora oggi, a 25 anni dalla sua morte, il suo fascino e la sua storia incantano il pianeta. Diana Spencer è in assoluto la principessa più amata della storia moderna, colei che è stata capace di rivoluzionare il ruolo stesso della principessa, avvicinandolo al popolo come nessuna aveva mai osato fare. L’effetto Diana non ha ancora esaurito la sua potenza e con ogni probabilità si parlerà di lei ancora per molto, molto tempo.

Lady D: la principessa che ha umanizzato la corona

Lady Diana è ancora oggi uno dei personaggi più conosciuti e amati della storia recente. La sua fama ha scavalcato i confini dell’Inghilterra grazie ad un’irripetibile ricetta. Diana Spencer infatti è riuscita a emergere come nessun’altra principessa era riuscita a fare prima grazie al suo carattere al contempo forte e semplice, fragile e capriccioso, glamour e umano.

Di rivoluzioni, a Buckingham Palace, ne ha portate tante. Fu la prima a mostrare in mondovisione il proprio matrimonio, la prima a concedersi a fotografi e giornalisti, la prima a mostrare anche il lato più spontaneo della maternità. Se avesse potuto vivere l’era dei social, certamente ne sarebbe la regina. Del resto, la sua influenza è facile da ritrovare nell’atteggiamento di molte note influencer che si dividono tra impegni lavorativi, familiari, gala e iniziative sociali. 

Un progetto, quello di umanizzare la corona e accorciare le distanze tra monarchia e popolo, studiato sin nei minimi dettagli. Lady Diana era profondamente interessata al suo indice di gradimento. Leggeva ogni singolo articolo che la riguardava ed era sempre disposta a intrattenere rapporti conviviali con la stampa e i fotografi che la tallonavano.

L’impegno umanitario di Lady Diana

La fama di Lady Diana però non è stata costruita a tavolino. Qualsiasi altra persona ci avesse provato, sarebbe caduta al primo contraddittorio. Lei invece è entrata nel cuore del suo popolo e del mondo intero proprio perché ciò che mostrava era esattamente rispondente a ciò che era. Una persona limpida e altruista

Lungo tutta la sua – purtroppo breve – vita, si è attivamente impegnata per la difesa di diverse cause sociali e crisi umanitarie. Tutti i reali visitavano saltuariamente scuole e orfanotrofi, ma solo lei ha conosciuto Madre Teresa di Calcutta, ha stretto la mano ai malati di Aids e ha attraversato un campo di battaglia disseminato di mine antiuomo in Angola. Ogni azione era compiuta con un’attenzione unica. Credeva in ciò che faceva e riusciva a immedesimarsi nella tristezza e nelle sofferenze degli ultimi. Una qualità accolta dal figlio più piccolo Harry, che oggi porta avanti insieme alla moglie Meghan.

Diana, icona di stile

A consacrarla come icona pop è stato invece il rapporto speciale instaurato dalla principessa con la moda. Diana ha imposto il proprio stile a livello mondiale tanto che, ancora oggi, i suoi outfit sono copiati da tutte, a cominciare dalle nuore Kate e Meghan fino alle attrici e alle influencer contemporanee. 

I colori sgargianti, i suoi maglioni, i tailleur e il suo colossale abito da sposa. Lo street style e l’athleisure li ha inventati lei. Il suo Travolta dress o l’ancor più famoso Revenge dress sono rimasti nella storia così come il suo sodalizio con Gianni Versace, allora lo stilista più famoso al mondo. Tutto ciò che Diana ha indossato è diventato oggetto di culto e ancora oggi si possono trovare riferimenti ai suoi look negli outfit di Lady Gaga, Jennifer Lopez e moltissime altre star.

Il terribile incidente del 31 agosto 1997

La morte violenta e improvvisa di Lady Diana ha contribuito enormemente alla sua mitizzazione. Nella notte tra il 30 e il 31 agosto 1997, la Mercedes S280 sulla quale stavano viaggiando Diana e il suo fidanzato Dodi Al-Fayed si schianta contro il 13° pilastro della galleria Pont de l’Alma di Parigi. Dodi e l’autista muoiono sul colpo mentre la principessa è ancora viva al momento dell’arrivo dei soccorsi. Alle 4 del mattino però, in seguito alle numerose lesioni interne riportate nel terribile impatto, anche Lady Diana viene dichiarata morta.

Aveva solo 36 anni e i giorni che seguirono furono un momento storico. Impossibile non ricordare le immagini dei telegiornali del tappeto di fiori lasciato davanti ai cancelli di Buckingham Palace, le lacrime dei cittadini, il cordoglio e l’incredulità di tutte le figure più famose e influenti dell’epoca. Si stima che i funerali di Diana furono seguiti in diretta TV da circa 2,5 miliardi di persone nel mondo.

Le dinamiche dell’incidente non sono mai state chiarite del tutto. A distanza di 25 anni, sono state prese in considerazione innumerevoli teorie. Si è parlato di una fatalità, della carenza di segnaletica stradale, di problemi all’auto, dell’alcool e degli psicofarmaci trovati nel sangue dell’autista ma anche di molto altro. Si sono fatte largo anche molte teorie del complotto secondo le quali l’omicidio di Diana Spencer sarebbe stato pianificato dai servizi segreti per proteggere la reputazione della corona inglese. 

Chi ha ucciso Lady D?

Furono seguite molte piste, le più controverse delle quali riguardavano la presunta gravidanza di Diana e la lettera premonitrice che la principessa scrisse al suo avvocato 2 anni prima della tragedia: “Sono seduta qui, al mio tavolo, oggi, in ottobre, con il desiderio che qualcuno mi abbracci e mi incoraggi a essere forte, ad andare avanti a testa alta. Questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa…Mio marito sta pianificando un incidente nella mia macchina, un guasto ai freni per causare un grave trauma cranico.”

Realtà? Finzione? Un momento di fragilità o un documento estorto come era accaduto durante la celebre intervista alla BBC, quando l’emittente britannica convinse Lady D che il principe Carlo la stava tradendo con la tata dei suoi figli? Per queste poche ma agghiaccianti righe Scotland Yard decise di interrogare il principe di Galles. Non era mai successo prima nella storia della casa reale inglese.

L’unico sopravvissuto all’incidente fu Trevor Rees-Jones, il bodyguard di Al-Fayed che portava la cintura di sicurezza. In seguito al violento impatto che gli deturpò il viso, perse la memoria e solo nel 2000 diede alle stampe un libro per raccontare la sua verità grazie ai ricordi parziali di quella notte e ai racconti di amici e familiari. La verità però probabilmente non la conosceremo mai. Ma poco importa in fondo. Lady Diana è, e continuerà a essere, la principessa più famosa e amata di sempre. Anche se la sua vita è stata spezzata così presto, il suo ricordo resisterà al passare del tempo.

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