Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Sanna Marin: perché a una leader donna non è concesso essere “umana”

Sanna Marin: perché a una leader donna non è concesso essere “umana”

Sono due giorni che la premier finlandese Sanna Marin, 36 anni, si trova nel bel mezzo di una polemica. La ministra ha dovuto affrontare pesanti reazioni causate dalla diffusione di un video in cui la si vede ballare a una festa privata. Responsabile della diffusione del video è stata una testata scandalistica finlandese, che ha anche suggerito che alla festa circolasse della droga. Ecco perché alla ministra è stato chiesto pubblicamente di sottoporsi a un test antidroga, risultato poi negativo.

Quello che vorremmo analizzare e commentare, però, non è affatto l’accaduto, ma la reazione che ne è scaturita. Perché a una leader donna intelligente e competente viene contestato l’essere adatta a un ruolo così importante per una foto? Perché a una leader donna sembra non sia concesso essere “umana”?

Chi è Sanna Marin, prima ministra della Finlandia

Nata nel novembre del 1985 a Helsinki, Sanna Marin è stata eletta prima ministra della Finlandia nel dicembre 2020, a soli 34 anni. Di larghe vedute e con una linea politica orientata al progresso, la leader finlandese si è spesso trovata al centro di dibattiti per le azioni intraprese a sostegno del clima, della parità di genere e della comunità LGBTQIA+; quest’anno, ha anche partecipato al Pride di Helsinki. Sembra tutto perfettamente logico e quasi utopico, se non fosse per le due grandi colpe di Marin: essere una donna giovane e occupare un posto di potere.

E quanto successo fa un po’ sorridere se pensiamo a ben altre figuracce dei “colleghi” italiani di Marin. Ve lo ricordate il leader di un certo partito in costume da bagno al Papeete dietro alla console? O i numerosi capi d’accusa assai gravi mossi ad un altro personaggio? E ricordate anche come ne hanno parlato i giornali? Quasi come di episodi goliardici, da lasciar passare. Perché allora una donna che si diverte a una festa (privata, oltretutto!) deve affrontare critiche e sguardi così feroci?

È semplice. Perché la cultura fortemente patriarcale che ha forgiato il mondo per come lo conosciamo oggi non perdona. Se sei donna, giovane, bella e occupi un posto di rilievo in una qualsiasi realtà lavorativa, be’ attenzione! A differenza dei colleghi uomini, una donna al potere deve dimostrare molto di più di preparazione e professionalità. Ogni cenno di femminilità deve essere attentamente controllato: si deve essere femminili ma senza esagerare, autoritarie ma non troppo altrimenti si è etichettate come “isteriche”, curate ed eleganti ma piano perché se no è sinonimo di poca serietà. Tutta una serie di imperativi che hanno ben poco a che fare con il ruolo occupato e che, diciamolo, ormai ci stanno stretti.

Il sostegno delle donne finlandesi alla loro leader

Dopo l’ultimo attacco mediatico per una foto osé di due amiche della premier finlandese, Sanna Marin si è scusata pubblicamente. In ogni caso, nonostante le aspre critiche dei suoi detrattori, la leader continua a essere molto amata e a godere del pieno sostegno dei suoi elettori e delle sue elettrici. Sì, perché ogni volta che Marin si è trovata a dover affrontare polemiche riguardanti la sua vita privata o il suo aspetto (alcune foto per la rivista Trendi), non era da sola.

Le donne finlandesi, anche dopo la diffusione dell’ultimo video, non hanno fatto attendere la loro reazione e su Instagram e TikTok ha spopolato l’hashtag #SolidarityWithSanna. In ognuno di questi post ci sono donne che ballano senza pensarci troppo, ricordando a tutti che siamo libere, esistiamo, il nostro lavoro non ci definisce e questo spazio ce lo prendiamo tutto, perché è anche nostro.

Leggi anche

Letizia Battaglia: una storia di passione e forza, esempio per tutte le donne

Giorgia Soleri e l’endometriosi: dalla lotta per la diagnosi all’operazione

Carlotta Bertotti: la modella “imperfetta” che abbatte i muri della diversità