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Assegno di mantenimento: se il genitore non paga, tocca ai nonni

Assegno di mantenimento: se il genitore non paga, tocca ai nonni

Il Codice civile parla chiaro: se un genitore non paga l’assegno di mantenimento per i figli, tocca ai nonni farsene carico. La legge c’è, eppure, anche recentemente, è accaduto che una nonna facesse ricorso per essere esonerata dal pagamento. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta e ha pubblicato la sentenza ribadendo i principi su cui si fonda la norma. Ma quali sono esattamente? Scopriamolo insieme.

Se il genitore non paga, tocca ai nonni: il caso

L’ultima vicenda, in ordine cronologico, che ha messo in luce gli obblighi dei nonni nei confronti dei nipoti ha un epilogo recente. Il 17 ottobre infatti la Corte di Cassazione ha pubblicato una sentenza nella quale ribadisce il principio secondo il quale, in caso di genitore inadempiente, è il parente più prossimo a doversi far carico dell’assegno di mantenimento per i minori.

Questa storia, raccontata da Roma Today, era iniziata nel 2010. In quell’anno il tribunale di Velletri aveva imposto ai nonni paterni di un minore il pagamento di parte dell’assegno di mantenimento. Il padre, infatti, non era in grado di corrispondere la cifra poiché si trovava in una condizione svantaggiata: senza lavoro e a casa dei genitori. 

Nel corso degli anni, i nonni si erano opposti e avevano fatto ricorso in appello. La Corte di Cassazione però, il 17 ottobre appena passato, ha rigettato la richiesta sulla base di 2 fattori. Il primo riguarda la condizione economica della madre del minore che non è migliorata. Il secondo è che invece la nonna materna, con la perdita del marito, ha ricevuto l’eredità; non solo la sua parte ma anche quella del figlio che vi ha rinunciato.

Cosa dice la legge?

I principi su cui si fonda la sentenza appena citata sono due. Il primo è quello della solidarietà all’interno della famiglia. Esso sancisce il diritto secondo il quale se un membro della famiglia non ha i mezzi di sussistenza, il parente più stretto in linea di ascendenza è chiamato a provvedere. Il secondo è il diritto agli alimenti.

Entrambi sottolineano che l’obbligo primario di mantenimento spetta ai genitori. Se però dopo un divorzio il genitore del bambino è inadempiente, allora tocca ai nonni, in quanto parenti più prossimi, farsene carico. Per intraprendere questa strada e far scattare la cosiddetta sussidiarietà, occorre che il genitore che non riceve l’assegno esegua un’azione esecutiva nei confronti dell’altro. 

La sussidiarietà, come ha ben specificato la Corte di Cassazione, può riguardare tutti i parenti prossimi. “L’obbligazione solidaristica, sussidiaria e subordinata grava proporzionalmente su tutti gli ascendenti di pari grado indipendentemente da chi sia il genitore che ha creato l’insorgenza dello stato di insufficienza dei mezzi economici”, si legge nella sentenza. 

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