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Bambini e intelligenza : asilo nido si o no?

Bambini e intelligenza : asilo nido si o no?

Nei primi anni di vita è necessario una maggior interazione con gli adulti, questa porta allo sviluppo nel bambino del quoziente intellettivo e sulla base di questa affermazione si è dedotto, dalla ricerca condotta dal professore Andrea Ichino dell’Università di Bologna, che frequentare l’asilo nido tra zero e 2 anni riduca il QI all’età di 8-14 anni.

L’importanza del rapporto con gli adulti

Il Professore Ichino afferma quanto segue: “Appena dopo la nascita, la socializzazione con altri bambini non è molto rilevante per lo sviluppo dell’intelligenza, mentre la relazione con un adulto lo è assai di più”. Infatti, si è rilevato come sia necessario il rapporto 1 a 1 con degli adulti, oltre che con i genitori, sono fondamentali figure come ad esempio i nonni o le baby-sitter. Con l’avanzare dell’età, l’importanza dell’interazione si sposta anche verso la socializzazione con altri bambini. Altro aspetto rilevante dell’indagine è che a soffrire di più di questa carenza intellettiva sarebbero soprattutto le bambine, poiché da zero a 2 anni sono più mature dei loro coetanei maschi e più verbalizzate, quindi in grado di sfruttare al meglio le possibilità dell’interazione con un adulto, sviluppando la propria intelligenza.

Correlazione tra benessere e sviluppo cognitivo

Il campione analizzato, composto da 444 bambini bolognesi, ha sottolineato come il calo del quoziente intellettivo sia più evidente nei casi in cui i bambini abbiano entrambi i genitori occupati lavorativamente e siano conviventi. La ricerca ha inoltre appurato che non vi sono effetti statisticamente significativi per i bambini e le bambine che provengono da famiglie meno abbienti. A questo punto è lecito domandarsi se i bambini del Nord Europa, in cui l’offerta di asili nido è maggiore che in Italia, siano “meno intelligenti” di quelli italiani in cui, a causa dei costi eccessivi e delle lunghissime liste d’attesa, molti genitori tendono ad affidarli ai nonni lasciando i piccoli a casa. Ad oggi però, non ci sono ancora studi su questo tema.

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