Nel Medioevo erano molte le cose che oggi possiamo non rimpiangere: una di queste era il trattamento riservato alle donne incinte. In molti casi, subivano infatti diverse situazioni legate al ruolo della donna in quel periodo e alla concezione stessa della gravidanza.
Se consideriamo poi il tema della salute, nel periodo medievale si sono sviluppate molte malattie, che in svariate occasioni hanno decimato di molto la popolazione. Come si può immaginare, anche le donne in attesa non potevano contare su trattamenti adeguati per evitarle.
Per non parlare poi dello strano ruolo che giocavano le prime ostetriche, figure allora sconosciute, che però avevano la responsabilità di far nascere i bambini con gli strumenti di base che possiamo immaginare.
E quale sarà stata figura del padre, che nel Medioevo non agiva esattamente come nei tempi moderni? La moglie dava gli eredi e l’uomo si preoccupava solo di quelli (in caso fossero in salute) e delle relazioni sociali.
Leggiamo quindi insieme le 10 “strane” usanze medievali legate alle donne incinte:
1) Affidare il bebè alla balia
Per noi oggi sarebbe come affidare la nostra emozione più bella a un estraneo, ma nel Medioevo era usanza che le donne incinte, una volta partorito, affidassero il bebè alla balia.
Una donna prosperosa e amabile, che si preoccupava della nutrizione del bambino, allattandolo e seguendolo nei primi mesi di vita, dal cambio alla nanna. La balia si occupava di tanti bambini, non solo di uno alla volta ed era una figura “professionale”.

2) L’alimentazione durante la gravidanza
Come scegliere cosa mangiare? E soprattutto, come evitarne alcuni per non danneggiare la salute del bambino? Fortunatamente le credenze popolari, diffuse anche in Italia, venivano in aiuto, imponendo alle mamme di non assumere alcuni alimenti per non provocare reazioni nel piccolo. Erano vietati alcuni cibi, mentre venivano tollerati il vino bianco e quello rosso.
Era vietato bere dai pozzi e nutrirsi di animali selvatici come conigli o lepri.

3) Il rischio di dare alla luce un figlio
La più diffusa causa di morte nel periodo medievale era il parto. Non solo per il bambino, ma anche per le mamme, perché la conoscenza di medicinali da poter utilizzare durante eventuali complicazioni non era ancora parte della formazione che oggi conosciamo. Anche i dolori del parto erano ormai accettati come parte del processo di dare alla luce un figlio. Molto spesso le donne partorivano in piedi o, le più ricche o nobili, a letto assistite da uno stuolo di confidenti.

4) Parto e gravidanza, problemi da donne
Se nel Medioevo le cure per le donne incinte non erano concepite, anche i medici durante il parto non potevano fare molto. Erano più che altro assistenti che, con le credenze dell’epoca riguardo la natura delle malattie o la concezione del fato, si limitavano spesso ad assistere, senza contare che la presenza era concessa durante il parto solo in caso di emergenza e reali complicazioni.

5) Ostetriche accusate di stregoneria
La caccia alle streghe ebbe un effetto devastante sui diritti delle donne, e le torture per futili motivi portarono alla morte di molte di loro a causa di credenze relative al sovrannaturale, al potere e alla religione.
Alcune di loro furono accusate di provocare l’aborto con lo sguardo, mentre altre, che assistevano al parto cercando di procurare sollievo alla futura madre, potevano essere accusate di utilizzare la placenta o il cordone ombelicale per riti pagani e condannate a morte o alla tortura. Le donne incinte comunque raramente venivano perseguitate; il bambino era considerato un dono da proteggere, a dispetto di chi lo portava in grembo.

6) Niente ostetrici, grazie
Figure professionali e fondamentali oggi per assistere alla nascita dei bambini, nell’epoca medievale le ostetriche erano guardate con sospetto.
Erano ben accette dalle donne in dolce attesa perché grazie all’esperienza nel far nascere molti bambini potevano essere determinanti nella sopravvivenza del bambino o della madre. Conoscevano rimedi con erbe e soluzioni che potevano migliorare almeno leggermente le condizioni della donna incinta. Da un certo periodo in poi anche gli uomini furono introdotti alla pratica dell’ostetricia, non senza opposizione da parte dei mariti.

7) Niente sesso fino al parto
Sappiamo già che le donne godevano di ben pochi diritti all’epoca e che invece gli uomini potevano avere più libertà anche all’interno della famiglia.
L’attenzione dei mariti delle donne incinte era totalmente per il futuro erede, meglio se maschio, e durante il parto l’assistenza del marito alla nascita non era concepita. Le cure verso il bambino ormai nato erano affidate alla madre o alle balie. Durante la gravidanza inoltre, i rapporti intimi erano considerati pericolosi, per cui al marito veniva concesso di intrattenersi con altre donne fino alla nascita del bambino.

8) “Non sapevo di essere incinta”
Oggi esistono tanti esami che consentono di confermare la gravidanza, ma non solo, anche di assicurarsi della salute del bambino e di tenere sempre d’occhio la situazione ad ogni passo.
Nel Medioevo non era così facile scoprire di essere incinte; il ciclo intermittente o assente era quasi la normalità, a causa della scarsità di alimenti e quindi della malnutrizione. Spesso le donne si accorgevano di aspettare un bambino anche al quinto mese.

9) Partorire, in nome di Dio
Non possiamo dimenticare, inoltre, che le credenze religiose giocavano nel Medioevo un ruolo fondamentale. La nascita di Gesù, ad esempio, come descritta dalle Sacre Scritture era avvenuta in un luogo spartano, freddo e con dolore, come viene ricordato nella Bibbia più volte.
Allontanarsi dalla fede cristiana era per molti inconcepibile; un altro motivo per assimilare la sofferenza del parto e la condizione di inferiorità come necessarie per condurre una vita retta.

10) Portare il corsetto in gravidanza
In definitiva, le donne incinte nel Medioevo rischiavano molto: la vita, la vita del loro bambino, la salute. Venivano spesso abbandonate alle cure di nutrici e levatrici e durante la gravidanza utilizzavano anche capi di abbigliamento costrittivi come cinture sugli abiti o corsetti. In realtà, ci sono testimonianze della cultura che le donne potevano apportare all’epoca, come esperte nell’insegnamento della matematica e della geometria o nella composizione di libri da tramandare alle future generazioni.
Risulta chiaro che, per quanto riguarda i diritti delle donne e dei loro bambini si è fatto molto durante la storia. Il ruolo della donna ha certo preso importanza nella società, ma c’è ancora molta strada da fare.

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