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Laura Pausini non canta Bella ciao: una scelta che divide

Laura Pausini non canta Bella ciao: una scelta che divide

Ospite di un programma spagnolo, Laura Pausini si rifiuta di cantare Bella ciao. La cantante aveva intonato diverse celebri canzoni italiane ma, quando i colleghi hanno iniziato la ballata, si è fermata. “Non canto canzoni politiche e questa è una canzone molto politica”, ha affermato. La sua scelta ha provocato una marea di reazioni e il popolo del Web si è diviso tra chi ne condivide il principio e chi invece ne è rimasto indignato.

Laura Pausini non canta Bella ciao

Laura Pausini è una delle cantanti italiane più conosciute oltre i confini nazionali. In Spagna e in Sud America è particolarmente amata tanto da aver tradotto e inciso diversi successi anche in lingua spagnola. Sta inoltre partecipando a diversi programmi televisivi come La Voz España 2022 e tenendo concerti. Qualche giorno fa era ospite al popolare quiz della TV iberica El Hormiguero

Insieme agli altri protagonisti del programma ha intonato diverse canzoni del repertorio italiano, cercando di far cantare ai presenti Cuore matto, canzone famosa ma forse non così nota ai compagni di trasmissione. A un certo punto, i colleghi spagnoli iniziano a intonare quella che probabilmente è la canzone italiana più conosciuta al mondo: Bella ciao. Ed è proprio in quel momento che la Pausini li blocca affermando: “Questa è una canzone politica.”

Il siparietto dura una manciata di secondi ma che sono stati sufficienti a far letteralmente esplodere i social. Una pioggia di critiche e di indignazione da una parte, elogi e sostegno per la scelta dall’altra. Del resto, che Bella ciao fosse una canzone “divisiva” lo avevano già detto certi politici nostrani e questa vicenda ne è la prova. 

Bella ciao è una canzone divisiva?

Bella ciao è una delle canzoni più controverse della storia recente e passata. Diventata famosa per essere la canzone dei partigiani, in realtà non vi è alcuna prova certa che fosse uno dei canti della resistenza. Secondo alcuni, le sue origini si perdono nel folclore toscano, secondo altri la metrica del testo ricalca una ballata popolare piemontese, secondo altri ancora era un canto delle mondine.

In ogni caso però, così come ci è stata consegnata alla contemporaneità, la canzone è un inno alla libertà, un manifesto contro le dittature e ogni altra forma di oppressione. Se nel recente passato aveva rappresentato la bandiera della sinistra più estrema, oggi invece il suo significato è decisamente più universale. È stata adottata infatti da tantissimi popoli, persino da quello ucraino, che con la sua fortissima matrice nazionalista, non può certamente essere definito di sinistra.

Insomma, dire che Bella ciao è divisiva o è una canzone “politica” è un po’ una forzatura. O meglio, è un atto altrettanto politico e divisivo. Perché se davvero fossimo disposti a coglierne il significato più profondo, scopriremmo che la libertà, l’antifascismo e, in generale, il rifiuto di ogni forma di aggressione o di repressione dovrebbero essere le fondamenta di ogni popolo democratico. Sia esso di destra o di sinistra.

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